La pizzeria I Masanielli di Caserta ha creato una pizza (e un processo produttivo) completamente inexperienced grazie alla compensazione delle emissioni di anidride carbonica attraverso il finanziamento di parchi eolici in Sud America
A Caserta è nata la prima pizza ecosostenibile e a zero emissioni d’Italia. È quella prodotta dalla pizzeria E Masanielli di Caserta grazie all’attenzione all’ambiente del titolare Meteo a Sasà Martucci.
Grazie a uno studio approfondito delle emissioni di anidride carbonica prodotte e al finanziamento di parchi eolici per la produzione di energia rinnovabilela produzione della pizza da I Masanielli è a zero impatto ambientale netto.
Già da qualche anno la pizzeria che Sasà Martucci gestisce nel cuore di Caserta, a pochi passi dalla Reggia, aveva acquisito una connotazione inexperienced. Un passaggio all’ecosostenibilità che period avvenuto grazie a diversi accorgimenti:
- l’utilizzo di tovagliette usa e getta fatte con cellulosa a base d’erba completamente compostabile;
- l’utilizzo di detergenti Ecolabel;
- il passaggio a un nuovo fornitore di energia elettrica che utilizza solo fonti rinnovabili;
- la decisione di effettuare le consegne a domicilio con bici e monopattini elettrici;
- la creazione di una pizza – la Mangiafoglia – totalmente vegana e la cui vendita finanziava progetti di riforestazione.
Ma questi accorgimenti, per quanto importanti, non bastavano per creare una pizza davvero a zero emissioni di carbonio. Per questo il titolare ha deciso di fare di più.
La creazione della pizza a zero emissioni di carbonio
La pizza a zero emissioni nasce quando Sasà Martucci resolve di fare un ulteriore passo verso l’ecosostenibilità. Come ha spiegato lo stesso titolare a Verde blu: “Abbiamo chiesto a un ente esterno di calcolare con precisione a quanto ammontassero le nostre emissioni di anidride carbonica: abbiamo così constatato che non erano trascurabili e abbiamo deciso di intervenire”.
Una pizzeria, infatti, produce anidride carbonicaun attraverso il fuel per i refrigeratori e i climatizzatori ma anche semplicemente la legna utilizzata nei forni per la cottura della pizza.
Il risultato dell’analisi è stato che la pizzeria produceva 19 tonnellate di anidride carbonica ogni anno.
Andava fatto un ultimo passo, dunque, verso la creazione di una pizza davvero carbon free. E questo passo è stato il co-finanziamento di una serie di progetti per la realizzazione di 14 parchi eolici in Brasile. Un modo per creare energia pulita e, allo stesso tempo, posti di lavoro.
Ma Sasà non vuole fermarsi qui: “Il prossimo step sarà la creazione di un orto tutto biologico, sempre nel nostro territorio del casertano, per creare una filiera cortissima di produzione degli ortaggi e delle verdure che utilizziamo per le nostre pizze”.