Il presidente francese Emmanuel Macron ha sconfitto domenica la sua rivale di estrema destra Marine Le Pen con un comodo margine, come hanno mostrato le prime proiezioni dei sondaggisti, assicurandosi un secondo mandato e allontanando quello che sarebbe stato un terremoto politico.
Le prime proiezioni mostravano che Macron si sarebbe assicurato circa il 57-58 per cento dei voti. Tali stime sono normalmente correct ma possono essere perfezionate man mano che i risultati ufficiali arrivano da tutto il paese.
Macron entrerà a far parte di un piccolo membership: solo due presidenti francesi prima di lui sono riusciti a ottenere un secondo mandato. Ma il suo margine di vittoria sembra essere più stretto rispetto a quando ha battuto per la prima volta Le Pen nel 2017, con alcune frustrazioni domestiche per il suo report.
Quella frustrazione si è riflessa nei dati sull’affluenza alle urne, con i principali istituti elettorali francesi che hanno affermato che il tasso di astensione si sarebbe probabilmente stabilizzato intorno al 28%, il più alto dal 1969.
Macron si è concentrato sulla sua management internazionale dell’Ucraina e sulle conseguenti sanzioni occidentali che hanno esacerbato l’impennata dei prezzi del carburante, la campagna di Le Pen ha puntato sull’aumento del costo della vita come punto debole dell’incumbent.
Ha promesso tagli drastici alle tasse sul carburante, zero percento sull’imposta sulle vendite di articoli essenziali, dalla pasta ai pannolini, esenzioni dal reddito per i giovani lavoratori e una posizione “francese prima” su lavoro e welfare.
Macron nel frattempo ha sottolineato la sua passata ammirazione per il russo Vladimir Putin come una dimostrazione di non potersi fidare di lei sulla scena mondiale, mentre insisteva sul fatto che nutriva ancora piani per ritirare la Francia dall’Unione Europea, cosa che lei nega.