New entry nel menu di Pizzaria La Notizia, indicata dalla stampa internazionale e locale come una delle migliori pizzerie del mondo. Nate dall’estro generoso e caparbio del patron e pizza masterchef Enzo Coccia, uniscono prodotti classici del territorio con ingredienti sorprendenti quali la nduja o lavorazioni inedite come l’affumicatura.
La presentazione è avvenuta nel corso di una serata speciale coordinata dalla meals journalist Laura Gambacorta, con parterre di esperti del settore, e l’accompagnamento di una selezione di birre artigianali Kbirr. Quello tra pizza e birra, infatti, come ha spiegato Enzo Coccia è “un matrimonio destinato a durare per sempre“. Anzi, a migliorare nel tempo se si ascoltano le indicazioni del sommelier della birra Tommaso Luogo e del ceo di kbirr Fabio Ditto, che per ogni sapore consigliano un abbinamento advert hoc, capace di esaltare il reciproco gusto, in un crescendo notevole di profumi, densità e – ovviamente – gradazione.
Per una tanto sorprendente quanto succulenta Pizza con scarola, acciughe, mozzarella di bufala campana Dop, ‘nduja di Spilinga e olio evo (capace di piacere anche chi non ama troppo o non ama affatto il piccante) c’è così Natavota Crimson – Kbirr.
Per la Pizza procidana, dedicata da Coccia alla capitale della cultura e realizzata all’insegna dell’affumicatura con scamorzetta di bufala, pomodorini alla brace, aglio, origano, prezzemolo, basilico e olio evo, c’è l’ambrata Jattura con la sua etichetta contrassegnata da gigantesco corno scaramantico.
Per la farcia di mozzarella di bufala campana Dop, pomodori datterini, zucchine e una sapida bottarga c’è quindi il Cuore di Napoli ovviamente denso, avvolgente, seducente.
A chiudere un dolce al caffè realizzato espressamente per la serata da Delisa (base di biscotto croccante per una cupola a diversi strati e altrettante consistenze e dolecezze di inebriante caffè) accompagnato dalla straordinaria Paliata: si tratta di una birra studiata per essere di perfetto accompagnamento al dolce o, comunque, per high quality pasto. Scurissima, densissima, saporosa e, come il nome lascia intuire a chi conosce il Napoletano, advert alta gradazione: ben 10, infatti, i suoi gradi.
Infine lectio sulla birra, dalle origini al suo legame antichissimo con la nostra città, a cura della scrittrice Lajla Mancusi Sorrentino